Le Dolomiti patrimonio dell’umanità: il sì Unesco sopraggiunge prima dei faccendieri, e questa non più nuova notizia ci rallegra.
Ma un’altra notizia è invece assolutamente catastrofica per la salvaguardia del nostro ambiente. Le lobby del turismo di massa possono gioire: una piccola parte del mondo con i colori dei suoi monoliti, con la bizzarria delle sue guglie, con la stranezza dei suoi pinnacoli e con l’inaccessibilità delle sue pareti verticali è fortemente minacciata. Il traffico sui passi dolomitici aumenterà, l’inquinamento acustico diverrà ancora più insopportabile, e noi, che volevamo finalmente accogliere questa primavera con una grande ovazione, ne siamo sconcertati. Gli uomini Svp vogliono introdurre il pedaggio. Gli amanti del traffico stanno tornando all’attacco. Il pedaggio fungerà da polo d’attrazione per tutti coloro che questi luoghi ancora non li conoscono. Ci sarà l’invasione. Non rispettano nulla e nessuno: questi signori non hanno coscienza che quel che ci è stato concesso di vivere, l’idillio dei nostri Monti Pallidi, va così irrimediabilmente deteriorato.
Non vogliono sapere, coloro che decidono, che la piena consapevolezza delle responsabilità grava su di loro. Perché, come diceva il famoso matematico Edward Lorenz “una farfalla che sbatte le ali a Rio de Janeiro cambia il tempo a New York”. Ogni essere umano è inevitabilmente vincolato a pagare il prezzo degli errori commessi nell’esistenza presente o in quelle precedenti. Il pedaggio è un invito ai motociclisti che potranno sfrecciare ad alta velocità e ai raduni di auto sportive e d’epoca. È un applauso a chi i passi li vive – per un attimo – come giostre da circo. È un non voler riflettere a una mobilità alternativa – con gli impianti di risalita e con shuttle elettrici –, è un invito a non considerare i ciclisti, è la dimostrazione di disprezzo per chi arrampica sulle torri del Sella, è una non considerazione per coloro che amano il silenzio dei nostri posti.
È un invito a quello che vorremmo le nostre Dolomiti non diventassero mai: lo svago effimero di chi questi posti non li considera come paesaggi dell’anima, ma chi questi posti li usa e ne abusa, li usa e poi li getta. Con il pedaggio i signori di Bolzano faranno tanti soldi, su questo non c’è dubbio. Mentre i nostri sogni di un turismo di qualità svaniscono, loro potranno continuare a rimpinzarsi le tasche di pecunia. Il pedaggio è un forte polo d’attrazione!
I sondaggi che sono stati fatti dimostrano che i turisti sono disposti a pagare un pedaggio modesto, in cambio di alcuni servizi: per esempio i parcheggi in cima ai passi. – magari ci mettiamo anche dei punti di ristoro McDonald’s imbottiti di Südtiroler Speck.
Sono due le cose che salveranno il mondo: la cultura e la libertà. Con il pedaggio dimostriamo di non avere cultura sguazzando nell’ignoranza, e con la mancanza della comprensione della libertà non riconosciamo la libertà dell’autolimitazione.

michil costa, Il Corriere dell’Alto Adige, 19 maggio 2009