Cari Signori ed in particolare caro Signor Costa,

ho partecipato a molte edizioni della maratona e ieri ho guardato la diretta televisiva come, penso, tanti altri amanti del ciclismo amatoriale.
Ho potuto così vedere dal vivo ed in diretta il gesto del Signor Falzarano, che avveniva proprio mentre si parlava di ambiente, delle dolomiti, e di rispetto di valori etici.
Personalmente, ritengo che la squalifica sia la pena minima da comminare e forse andrebbe impedito allo stesso di partecipare ad altre edizioni. Le nostre strade sono una discarica a cielo aperto, come possiamo vedere tutti i giorni, proprio grazie all’uso della bicicletta che ci riporta a tempi e velocità diverse dall’autovettura.
Le dolomiti e tutta la nostra bella Italia vanno rispettate e salvate sopratutto da quelli che, con la scusa di una manifestazione sportiva, rovinano e sporcano senza alcuna giustificazione, anche perchè mettersi in tasca i propri rifiuti non credo che avrebbe comportato perdite di tempo per quello pseudoprofessionista.
Ancora bravi e continuate così.

Cordiali saluti e spero di essere ancora vostro ospite nelle prossime maratone.
Andrea D.

◊♦◊

Buongiorno Andrea,
grazie delle Sue righe.
Noi ce la mettiamo tutta. Purtroppo non riusciamo a penetrare con abbastanza forza con i nostri –a volte nobili- pensieri, non dico nei cuori, ma nemmeno nelle teste delle persone.
Non demorderemo, non ci demoralizzeremo. Se una consapevolezza della responsabilità esiste, questa dev’essere anche comunicata. È un dovere etico, un obbligo morale.
saluti cari

michil costa