BADIA. «Basta ristoranti camuffati da malghe, basta vacche, basta strade forestali: il territorio è saturo, sui pascoli dell’Alpe di Siusi non crescono più i fiori perché i terreni sono rovinati dai liquami animali». Klauspeter Dissinger, presidente del Dachverband, a poche ore dalla manifestazione nel parco delle Puez Odle, spiega perché la strada di Antersasc è diventata una bandiera della difesa dell’ambiente.  Quella dell’Antersasc non è certo la prima forestale che viene costruita in Alto Adige. Operazioni spesso al limite dal punto di vista ambientale, ma sempre giustificate con il bisogno di creare le condizioni per mantenere la popolazione in zone svantaggiate. Commentando la vicenda, Luis Durnwalder è stato molto chiaro: «Una casa senza porta d’ingresso non serve a nulla», ha detto riferendosi alla strada che dovrebbe raggiungere la malga nella valle dell’Antersasc.  «L’Antersasc è la classica goccia che fa traboccare il vaso – attacca Klauspeter Dissinger – troppe volte in passato la popolazione ha dovuto digerire progetti fortemente impattanti, come quello sull’Alpe di Villandro, ma adesso è il momento di dire basta».  La politica ha sempre giustificato questi progetti con il bisogno di facilitare la vita in montagna: «E’ vero che questo concetto ha evitato lo svuotamento della montagna in Alto Adige, mentre altrove, vedi il Piemonte, il territorio è stato abbandonato proprio per mancanza di infrastrutture adeguate. Ma oggi le condizioni sono molto diverse, bisogna avere un’ottica nuova. Quante malghe oggi vengono veramente usate per lo scopo originario? – si chiede Dissinger – diventano il cavallo di Troia per aprire un ristorante o per portarci gli amici nei fine settimana. E poi, una volta costruita una strada, l’uso spesso diventa un abuso».  Second Dissinger, dunque, è tutta la politica di gestione del territorio montano dell’Alto Adige che va rivista: «In questa provincia ci sono troppe vacche, anche se dal 2002 ad oggi c’è già stata una riduzione del 25%, passando da 56 mila a 42 mila capi. I liquami vengono portati in montagna – prosegue il presidente del Dachverband – con il risultato che il terreno viene fortemente condizionato: non si trovano più i fiori che vedevamo 30-40 anni fa. Basti pensare – conclude Dissinger – ai prati dell’Alpe di Siusi».  Oggi, dunque, è in programma la manifestazione sull’Antersasc. L’appuntamento per i partecipanti è alle ore 10 nel piazzale della scuola di Longiarù, dov’è in programma la conferenza stampa. Successivamente gli ambientalisti partiranno per raggiungere la malga di Antersasc, un percorso di circa un’ora e mezza con 600 metri di dislivello. Sono attesi rappresentanti di Dachverband, Alpenverein, Wwf e Legambiente.

 Alto Adige — 28 agosto 2010