SELVA GARDENA. S‘ingrossano le fila del “partito” contrario alla realizzazione dell’hotel sette stelle al posto del Sochers, nella conca di Ciampinoi. Dopo Michil Costa, Hans Heiss e diversi ospiti storici della Val Gardena, contro il progetto si esprime anche la “Lia per Natura y Usanzes Gherdëina”, che critica soprattutto l’ampliamento del volume della struttura ricettiva.

«La Provincia – dice il presidente, Karl Vinatzer – dovrebbe favorire edifici CasaClima (per amore della verità, segnaliamo che l’hotel progettato da Norman Foster soddisfa i requisiti CasaClima A, ndr), qui invece vengono realizzate piscine all’aria aperta a 2000 metri di quota. Ci chiediamo se sia un progetto ragionevole».  Non è un no, ma almeno un «nì» la posizione assunta dal presidente dell’associazione albergatori (Hgv) Walter Meister. «Sia ben chiaro, io sono contento che ci sia qualcuno disposto ad investire – dice il numero uno degli albergatori altoatesini -. Dico solo che la legge urbanistica provinciale stabilisce dei limiti per la superficie disponibile per ogni posto letto. Nel caso del progetto di Foster, quei limiti andrebbero quadruplicati, quindi sarebbe necessario rivedere la normativa provinciale. Noi non vogliamo leggi ad personam: se la legge deve essere cambiata, venga cambiata per tutti. In più, vorrei sottolineare che i sette stelle non esistono, né in Alto Adige, né in Italia. Ci sono al massimo i cinque stelle, il resto sono trovate di marketing».  Sono diversi, peraltro, i turisti italiani che continuano a commentare con sfavore il progetto. «Un architetto grande e moderno per una piccola e vecchia idea, purtroppo piccola idea e non piccolo albergo – scrive Carlo -. Gli archistar non dovrebbero essere usati per idee innovative e non per giustificare e supportare scempi paesaggistici fondati su criteri vecchi di far turismo? E poi quell’edificio perché là e non da un’altra parte? Che c’entra con quel paesaggio?».  «Cosa intende Hans Berger per “polo d’attrazione” – scrive invece Enrico Picchetti -? Non ci saranno mica persone che partiranno da Roma, Bologna, MIlano per venire nelle Dolomiti a sbavare davanti ai balconi dell’hotel come certi sfigati a Portofino davanti alle barche del vip? Cosa pensa Berger, che coloro che potranno pagare una suite 5.500 euro a notte andranno poi ad aumentare il volume d’affari dei commercianti della valle?»

 

L’Alto Adige, il 24 febbraio 2011