Era da tanti anni che non mi emozionavo così fortemente.
La voce di Lou Reed, insieme ai suoi 8 compagni di viaggio, ha tenuto uno concerto che rasentava il superlativo.


Il 69 enne, malsicuro sulle gambe, con un passato tra droga e esaurimenti nervosi, di incredibile forza vocale e con grande energia ha spaziato soprattutto nella sua produzione anni ’70. È partito con ”Who Loves The Sun”, una grandiosa “Senselessly Cruel”, la cover di John Lennon “Mother” e “Sunday Morning”. Nel bis abbiamo goduto con “Sweet Jane”. Durante le malinconiche note di “Ecstasy”, ha dato il suo tributo alla star scomparsa qualche giorno fa, Emy Winehouse.


Avevo le gambe che facevano “giacomino giacomino”. Indimenticabile. Lou, grazie.