Dolomiti patrimonio dell’umanità. E quindi anche dei motociclisti. Soprattutto sabato e domenica prossimi, quando a Canazei si terrà”The Legend On Tour”, il raduno europeo organizzato dalla Harley Davidson.

di M. Di Giangiacomo

CANAZEI. Dolomiti patrimonio dell’umanità. E quindi anche dei motociclisti. Soprattutto sabato e domenica prossimi, quando a Canazei si terrà”The Legend On Tour”, il raduno europeo organizzato dalla Harley Davidson di Bolzano, per il quale sono attesi tra i 500 ed i 1.000″centauri”, con l’immancabile giro dei passi e l’altrettanto inevitabile pesantissimo impatto ambientale: «L’afflusso dipende anche dalle condizioni meteo, ma abbiamo già avuto adesioni da Austria, Germania e Svizzera», dicono gli organizzatori.

L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comitato manifestazioni di Canazei e godrà dell’appoggio dell’amministrazione comunale, tanto che gli harleysti faranno base – con tendone 40 metri x 40 metri, servizio bar e ristorante, musica dal vivo e 15 Harley Davidson da testare gratuitamente – nel parcheggio delle funivie Belvedere. Sui manifesti ci sono il logo dello stesso Comitato manifestazioni e quello dell’Apt della Val di Fassa. L’eco dell’iniziativa è arrivato nei giorni scorsi anche in Alto Adige e le proteste di chi si batte ormai da anni per una regolamentazione del traffico estivo sui passi dolomitici non si sono fatte attendere.

I partner fassani dell’organizzazione non sembrano avere, invece, particolari remore. «Ai motociclisti abbiamo garantito solo il supporto logistico, non certo quello economico – dice Enzo Iori, presidente del Comitato manifestazioni e della stessa Apt della Val di Fassa -. Se hanno ottenuto convenzioni con gli albergatori è perché se le sono andate a cercare da soli». Nessun dubbio sulla sostenibilità della manifestazione dal punto di vista ambientale?

«Se ne può discutere, io spero solo che sia organizzata bene. Quest’anno è nata un po’ in sordina. Certo, se il numero dei partecipanti fosse quello auspicato dagli organizzatori, forse andrebbe spostata in un periodo diverso, in giugno ad esempio, come abbiamo fatto con quella organizzata dalla Yamaha».

E a chi ritiene che 500 – 1.000 motociclisti sui passi dolomitici non dovreste portarli né ad agosto né a settembre, cosa si sente di rispondere? «Il traffico sulle Dolomiti c’è ed il suo impatto è pesante, le critiche per questo genere di manifestazioni ci sono sempre – riconosce Iori -. Noi non possiamo fermare i motociclisti ma, ad esempio, organizziamo anche iniziative come il Sellaronda Bike Day. Io credo che il nostro obiettivo sia trovare il giusto equilibrio: alcuni protestano per lo smog ed il rumore quando c’è la coda, altri quando il mercato turistico accusa delle flessioni».

Dopo aver commentato con sconcerto la notizia del raduno organizzato in Val di Fassa, l’oste ambientalista della Val Badia Michil Costa ha preso carta e penna, segnalando l’episodio alla Fondazione Dolomiti Unesco: «Vi preghiamo di prendere posizione riguardo al motoraduno che si svolgerà tra qualche giorno in Val di Fassa – ha scritto Costa – si tratta di un raduno di Harley Davidson. Non di Vespe, di Harley Davidson. Sono attese da 500 a 1.000 moto per il clou dell’evento: il giro delle Dolomiti. Povere le nostre Dolomiti».

Critiche, quelle che arrivano dall’altra parte del Sella, che stanno cominciando a spazientire gli operatori turistici fassani, anche quelli solitamente più aperti alle”visioni” di Costa. «Io rispetto tutti – dice ad esempio Andrea Weiss, direttore dell’Azienda di promozione turistica della Val di Fassa -, ma pretendo anche coerenza. Non vorrei che questi grandi”sacerdoti” siano gli stessi che poi si fanno immortalare assieme a George Clooney quando arriva sulle montagne con la sua Harley Davidson».

Dietro alla battuta cattivella, Weiss propone un ragionamento molto concreto. «In Val di Fassa abbiamo un turismo di massa, dettato dalla grande disponibilità di posti letto – spiega -. Il riconoscimento delle Dolomiti quale patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco potrebbe essere l’occasione per pensare alla riconversione di questo modello, ma in questo momento questa strada ci è preclusa.

L’Apt non fa altro che aiutare gli operatori, partendo da un dato: non abbiamo le prerogative di Val Gardena e Val Badia, in Val di Fassa la richiesta supera l’offerta solo nella settimana dell’Epifania, quindi negli altri periodi non ci è possibile rifiutare nessuna richiesta. Non possiamo accettare solo i ciclisti – aggiunge il diretttore dell’Apt fassana -. Per fare questa scelta servirebbero investimenti e infrastrutture, ad esempio il completamento della ciclabile. Fino a quando le strade dei passi saranno accessibili a tutti, dovremo accettare tutte le richieste».

Alto Adige, 22 agosto 2011