Le lobby economiche, soprattutto le grandi società di costruzione, negli ultimi anni hanno fatto una massiccia pressione sulla politica e sui media, ottenendo di trasformare in dogma l’ideologia della crescita economica illimitata e del continuo aumento del traffico. Le grandi opere sono diventate – grazie alla martellante propaganda che è stata fatta – una risposta ragionevole, anzi assolutamente necessaria, agli occhi di molte persone, senza alcuna possibilità di chiedersi se hanno davvero senso.
Poiché è sempre più difficile realizzare nuove autostrade attraverso le Alpi, vengono da oltre un quarto di secolo sponsorizzate, progettate e (raramente) costruire linee ferroviarie ad alta velocità, ribattezzate ad alta capacità per renderle più accettabili, non sono però difese da esperti indipendenti di politica dei trasporti, ma da rappresentanti delle grandi imprese di costruzione.
In questo senso, i due progetti di linee ad alta velocità sotto il Brennero (asse TEN Berlino-Palermo) e quello sotto il Frejus (asse TEN Lisbona-Kiew) prodotti molto simili di quest’assurda fede per la crescita, anche se la situazione nelle nostre valli e quella in Val di Susa hanno aspetti differenti.
L’impiego massiccio di forze di polizia contro la protesta pacifica della popolazione ha provocato una vasta reazione di solidarietà in tutta Italia. I Verdi-Grüne-Vërc esprimono la propria solidarietà con tutte le persone che difendono la propria valle dalla devastazione ecologica e dall’occupazione militare.
Proprio a causa delle ripetute crisi economiche e del calo demografico in Italia ed in Europa, certi progetti – pensati oltre 20 anni fa – dovrebbero essere radicalmente rivisti. I dubbi che sul progetto esprimono da tempo sia Austria che Germania dovrebbero spingere anche l’Italia ad una pausa di riflessione. Anche perché le tratte d’accesso, che sono fondamentali perché il tunnel possa funzionare, non sono ancora nemmeno progettate ed è sempre più chiaro che non saranno realizzate in tempo utile. La priorità dovrebbe essere invece data alla modernizzazione e al potenziamento delle linee esistenti, che sono largamente sottoutilizzate. Il rischio è che il poco denaro disponibile venga polverizzato in queste grandi opere inutili e non resti un soldo per i mille cantieri utili a ridurre i transiti e a potenziare il sistema ferroviario esistente.
Brigitte Foppa e Sepp Kusstatscher, Co-portavoce provinciali Grünen-Verdi-Vërc
Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, Consiglieri Provinciali