DSC05286Il Giro d’Italia e le Dolomiti sono un binomio inossidabile che vive nel tempo. Un binomio che ha fatto storia. Tappe epiche ed entusiasmanti hanno avuto luogo proprio qui, fra le nostre montagne, in una sorta di rito non solo sportivo che si rinnova di anno in anno. Il Giro, giunto alla sua novantanovesima edizione, non è solo un programma o un percorso. È un viaggio che dura 21 giorni e che parte da lontano, dai Paesi Bassi, per attraversare poi tutta l’Italia e soffermarsi qui, in Südtirol-Alto Adige, per ben quattro giorni!
Puntuali come la neve d’inverno, arrivano però anche le critiche legate ai costi e a eventuali casi di doping che potrebbero esserci. Essendo direttamente coinvolto nella tappa di Corvara di sabato 21 maggio vorrei fare qualche puntualizzazione. Da un sondaggio che ci è stato presentato, quasi la metà dei residenti considera la tappa un investimento per l’intera comunità. Per il 57% rappresenta un’opportunità per gli imprenditori locali. È interessante notare che una tappa non determina un aumento di prezzi nella località ospitante, a differenza di quanto accade in altri eventi simili. E non va trascurato l’impatto culturale, la visibilità su scala nazionale e internazionale, il miglioramento della capacità organizzativa e soprattutto il coinvolgimento delle giovani risorse del luogo. Dato che parliamo d’impatto sociale, il Giro rafforza valori educativi e positivi. Per il 67% delle persone intervistate, l’impegno è messo al primo posto, il 63% crede nello spirito di squadra e nel rispetto. Inutile dire che a tutti i livelli della società vi è una maggiore consapevolezza dell’importanza della bicicletta come mezzo di trasporto.
È vero, il Giro ha dei costi, ma dalle statistiche fornite il valore generato dal passaggio del Giro nelle città di tappa supera i cento milioni. 192 sono i paesi collegati, centinaia i giornalisti al seguito: sono certo che l’SMG –Alto Adige Marketing sta già pensando a come “sfruttare” al meglio questa imperdibile occasione.
A nome del nostro comitato non posso che ringraziare i fautori del Giro che per celebrare i trent’anni della Maratona dles Dolomites hanno deciso di far correre i professionisti sulle strade che tanto amiamo. Il fatto che gli organizzatori di una delle corse più importanti al mondo abbiano voluto riconoscere i nostri sforzi trentennali ci rende, lasciatemelo dire, veramente orgogliosi. Il 22 maggio ci sarà la cronoscalata Castelrotto-Siusi: avrà tutto per entusiasmare le migliaia di spettatori che ci verranno a trovare nel finesettimana e che ci seguiranno in tv. E dopo il giorno di riposo il Giro riparte da Bressanone.
Grazie al Giro allora, e che sia un bel Giro per le Dolomiti, per l’Alto Adige, per gli appassionati, per i corridori, per chi decide di scendere dall’auto e salire in bici
e partecipare insieme alla carovana rosa, a una grande festa dello sport.

Michil Costa, Alto Adige, 15/10/2015

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