Un fulmine a ciel sereno. Come altro si potrebbe definire il fatto che, così sembra, il 67% dei contadini sudtirolesi sarebbero disposti a munirsi del certificato biologico? Non è per screditare il potente organo del Bauernbund, ma non credo proprio che una percentuale così alta di contadini si sia improvvisamente sensibilizzata a tal punto da convertirsi per un modus operandi meno sordo con la natura. E c’entra molto la responsabilità politica degli ultimi vent’anni, tutta volta a produttività in pianura e con troppe poche attenzioni per il duro lavoro dei contadini di montagna-.

Che un futuro prospero non sia garantito da una crescita continua, è un dato di fatto. Solo chi crede che cambiamenti climatici si ripetano periodicamente e che i profughi ci sono sempre stati, o che “tanto non si può far niente” continua imperterrito a invocare degli dei immaginari o a imitare ipotetici struzzi non si rende ancora conto che  non vi è altra possibilità che un repentino cambio di rotta. La sensibilità nella società però è enormemente cresciuta, e se anche i contadini ora a maggioranza sono per una produzione sostenibile, -per convinzione o per necessità poco importa-, allora davvero è arrivato il momento di fare un grande balzo in avanti, in direzione rinnovamento. Rinnovamento che di certo non passa per l’aeroporto (basterebbe migliorare i collegamenti per e da Innsbruck, Venezia, Verona) o per il grande buco sotto il Brennero (perché non è mai stata potenziata l’attuale ferrovia?) come vogliono farci credere vari politici locali inclusi quelli targati stella alpina a Roma.

Anche l’HGV, l’unione albergatori –ps. rampa di lancio e campo di atterraggio per politici grandi e piccini- che in quanto a visioni strategiche lascia alquanto a desiderare, ovviamente crede che sopracitate infrastrutture siano fondamentali; cosi come lo crede l’appassionato di musei e grande alpinista del passato, o come tanti –ma non tutti!- imprenditori locali. Mi meraviglia che pure il presidente attuale della provincia, -“naturalmente” assai più sensibile di quello passato (bè, ci voleva poco)- sia pro aeroporto. Venga detto, a lato, che nessun politico potrebbe prendere ordini dal capitalismo, così come la politica non potrebbe mai farsi trascinare dalle volontà delle multinazionali, distruttive e concausa dei grandi problemi dell’umanità. Segnali nuovi però ci sono. bernie sandersE i venti del rinnovamento ancora una volta arrivano da oltreoceano, dagli Stati Uniti d’America. (Ci saranno mai dei veri Stati Uniti d’Europa)? Le prese di posizioni di Bernie Sanders per esempio. Il 74enne giovanotto, candidato alla presidenza della Casa bianca, è assai più giovane di tanti altri. Sanders parla di imprese familiari invece che di agroindustria, senza giri di parole dice che è inaccettabile che quattro multinazionali detengano più dell’80% del mercato di carne di manzo e di soia. Da loro, a differenza degli altri, non accetta donazioni. Uno sguardo oltreoceano dovrebbe aprirci gli occhi, dove 300mila contadini hanno abbandonato la propria attività, dove i grandi colossi si sono mangiati piccole e medie imprese.

multinazionaliConfido in un rinascimento, e sono proprio i giovani che lanciano bei segnali ispirandosi agli anziani, a uno Stéphan Hessel che a oltre novant’anni divenne il padre letterario degli “indignati”. Saranno i giovani che ascolteranno quei contadini anziani che si rendono conto che qualcosa non va. E saranno i giovani che diranno di no al referendum sull’insensato aeroporto e sulla follia di un ennesimo megastore in centro a Bolzano. Gli stessi che in America voteranno Sanders, gli stessi che, a testa china sui loro tablet ribalteranno le sorti del pianeta: dicendo di no alle banche furbe, alla Monsanto e al loro controllo mondiale sulle sementi, ai piumini con le piume di oche bistrattate, ai bugiardi che promettevano entro il 2016 il 100% di tonno sostenibile. Saranno i giovani che faranno della biodinamica una filosofia di vita. E che prenderanno consiglio dagli anziani, convertiti e meno, che non possono più dare cattivo esempio.

Michil Costa, Alto Adige, 17/02/2016

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