moto unescoVerso passo Gardena, fine giugno 2016. Le vedo parcheggiale poco sopra Selva. Sono uno spettacolo. Mentre mi fermo a bere un caffè sento due persone che parlano proprio di quei bolidi: costano 800mila euro l’uno, hanno 900 cavalli e due motori, uno termico e due propulsori elettrici. Riesco a memorizzare solo il prezzo, il resto per me è cinese. I due signori sembrano giunti da un altro pianeta. O forse sono io il marziano? Riparto coni finestrini abbassati, voglio godermi la meraviglia del Mür Frëit, il ungo rettilineo sotto le pareti verticali del Sella.

Alla mia destra c’è uno sei posti più belli e meno visitati di tutte le Dolomiti. E qui che sono arrivati, quasi 8000 anni , i primi cacciatori. E un posto pien di energia, con cirmoli antichi e i rivoli di muschio sui grandi massi sotto i quali trovarono rifugio i primi nomadi di queste zone. Mentre sono assorto nei miei pensieri sento un rombo lontano.
Alzo lo sguardo: non si sta staccando nessun masso e non può essere un temporale, il cielo è sereno. E un attimo. Uno dei due bolidi mi sorpassa a una velocità folle. Non li avessi visti poco prima innocuamente parcheggiati, avrei pensato a uno Sputnik. Tre secondi dopo ecco l’altro. Tengo forte il volante, non vorrei mai andare addosso a quel capitale che mi passa vicino. Dalla curva però spunta una moto e poi un’altra, invadendo la corsia opposta. Moto e auto non si toccano per un millimetro. Ho il cuore che batte in gola.
Mi fermo in cima al passo, in mezzo a escursionisti, motociclette, ciclisti C’è anche un raduno di Lamborghini. Rumori assordanti salgono dai tornanti sotto.
Riparto, Mi sorpassa un rosso bolide di Maranello, e ancora moto. E ciclistiche salgono. Arrivo a casa, deluso per quel che è diventato questo posto. Un carosello infinito di auto, moto, camper e pullman. Uno sciame rumoroso e ostinato che nei mesi estivi riempie le valli dolomitiche. Incontro un ospite di casa Come va? I-Io fatto il Giau, mi dice. Troppe moto, ma quante sono? C’era pure un raduno di macchine sportive…
Non è possibile, non si può andare avanti così, Non stiamo usando le nostre risorse naturali con equilibrio, le stiamo sfruttando a più non posso. Fino a quando non le avremo consumate del tutto.
È inutile che tentiamo di proporre un turismo lento se su questi passi ogni estate si scatenano questi spettacoli, inutile e menzognero parlare di paesaggi
incontaminati. Mi chiedo: cosa fanno gli amministratori?
Perché non si mettono gli speed check ui passi? Perché non si adottano misure
intelligenti per porre un limite a queste cose? Sono anni che diciamo le stesse
cose, che quasi sono stufo a ripeterle. Eppure nessuno che abbia il coraggio cli imporre soluzioni che solo gli stolti vedono come misure restrittive. E che invece sarebbero la nostra salvezza o, non si può andare avanti così, Mi vergogno a fare venire i ciclisti giorni prima della Maratona, se devono sopportare tutto questo.
Mi dicono: bello qui, stupendo. Peccato per questa assurda confusione. Ma non è possibile fare qualcosa per il bene di tutti? E che forse il bene di tutti nessuno lo vuole: c’è solo la regola del bene personale, del tornaconto immediato, del tutto e subito. Povere montagne, poveri noi.

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