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Se n’è andato Greg Lake. Subito penso alla mitica copertina di “In The Court Of The Crimson King” con quell’urlo straziante; ho in testa la voce distorta di Lake, l’urlo dell’uomo schizoide. È un disco fondamentale, di progressive vero. Lake ci mette sempre l’atmosfera, anche dopo, insieme a Emerson e Palmer. Amavo, e ancora amo quella musica nevrotica, quelle sperimentazioni così inusuali, sempre a sfidare le convenzioni. Ora lassù, amato Lake, compagno della mia gioventù, ora lassù in cielo, potrai cantare insieme agli angeli e nuovamente dare vita alla tua voce, così ariosa e potente. Dio ti abbia in gloria