Albergo Posta Marcucci, Bagno Vignoni, aprile 2017
An mess destenn l’brac y ester asvelti a pié do ala fortüna!
Ti passa vicina e se non te la metti in tasca chissà come e quando ti ricapita la fortuna.
Und mit a bissl Gschick kann man gewaltiges erreichen. Ja, Glück haben wir -auch- gehabt. E ora, con tutta questa fortuna in tasca, la domanda è lecita: cosa ci facciamo qui al Posta Marcucci?
Creiamo benessere sono le prime due parole della nostra missione. Creare dal latino ‘criar’, dalla radice ‘Kar’, fare, creare. Non solo avere un’idea, ma soprattutto agire; come Bruce Lee ci insegna. Kri-ja è l’azione, Kreion è quello che fa.
Grazie Toscana e magnifica comunità di San Quirico di averci accolti in Val D’Orcia, patrimonio dell’umanità. Questo posto l’abbiamo visto, ci ha scelto e voi ci avete accolti. Grazie. Veniamo dalle Dolomiti, così incombenti, sempre ravvicinate a quel tempo in cui la pendenza del terreno e le alte guglie e i folti lariceti limitavano l’accesso a prospettive lontane. La Val d’Orcia ci ha dato libertà di andare, di avventurarci un poco oltre la linea d’orizzonte. In questo spazio avremo il tempo di costruire non qualcosa, ma qualcosa di bello. Di essere generativi, godere del bello. Eh sì, la bellezza, lo diceva già Goethe, è l’ospite più gradito.
Creiamo benessere consapevolmente. Non ci accontenteremo di gestire un hotel, ma di fare, criar appunto, un Albergo, e i clienti qui saranno Ospiti. E avremo l’ospite che ci meriteremo. Non daremo informazioni, consiglieremo. Non faremo offerte, ma daremo motivazioni per arrivare fin qui. Perché non ci accontenteremo di fare turismo, però ci accontenteremo del giusto. Fare l’oste è una missione, non meno del sacerdote, e spesso più efficace. Siamo qui per fare ospitalità, per occuparci dell’altro: dell’ospite pagante, del paesano, di chi qui lavora, perché abbiamo trovato quel che amiamo. È sempre così nella vita, negli affetti, nel lavoro. L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che si fa.
Creiamo benessere consapevolmente dando valore alla persona. Così continua la nostra missione. La persona, la relazione. Io sono relazione, siamo gestori di relazioni.
Abbiamo paura delle mille difficoltà? Ci facciamo mille domande certo, ma la paura da tempo ha lasciato il posto alla voglia di volare. Con l’età il mio senso di equilibrio è intaccato, ma le persone che contribuiscono a realizzare un sogno ti rimettono in sesto. Qui siamo una squadra di persone fortissime. Chi lavora insieme vince. Nessuno di noi pensa di essere tanto in gamba quanto lo siamo noi tutti messi insieme. Nessuno riuscirà ad arrivare alla meta se non ci arrivano tutti.
Nutro profonda gratitudine per chi ha reso possibile tutto questo. Siamo grati, e parlo a nome della Famiglia e del nostro Gruppo Direzionale. Mi è difficile ringraziare tutti; le zie Licia e Ione che ancora sono qui e che hanno fatto la storia dell’ospitalità non solo orciana e, che hanno educato Leonardo, Riccardo, Andrea. Grazie a voi famiglia Marcucci, per la fiducia che ci avete riposto. Sono contento di avervi conosciuti.
Non siamo qui per insegnare, ma per imparare. Non chiederemo cosa questo luogo può fare per noi, ma cosa possiamo fare noi per questo paese; parafrasando Kennedy nel suo discorso inaugurale del ’61. Quindi ci impegneremo e saremo qui e chiederemo cosa possiamo fare, insieme, per la cultura dell’ospitalità in Val d’Orcia.
Creiamo benessere consapevolmente dando valore alla persona perché occuparci dell’altro è piacere. Questa è la nostra missione. E se lo vorremo, sarà così. Con forza e vigore ed entusiasmo, con l’en-teos, l’invasamento divino, con quella bella energia che si sente nell’aria, la sentite che bella?
Faremo cose belle, continuando la storia di questa casa, per rispetto ci chi c’è stato, per Licia e Ione che ci osservano e continueranno a vivere in questa casa. E lo faremo con profonda convinzione, perché la bellezza… ma questo l’ho già detto anche troppe volte. Che l’avventura abbia inizio, e ora come si dice da noi, lassù, vives, alla vita!
michil