Se l’intera popolazione globale vivesse come gli statunitensi servirebbero cinque terre, e se vivesse come noi abitanti del Belpaese ne servirebbero due e mezzo. Ecco , l’Italia e in particolare le Dolomiti, terra meravigliosa in cui sono nato e ho il privilegio di vivere: qui sembra impossibile pensare di rinunciare a qualcosa per avere tutto oggi e un ottuso profitto maggiore domani. Tanti dei miei colleghi albergatori, e soprattutto un’associazione albergatori provinciale che ragiona solo in termini di quantità di pernottamenti, sembrano compatti nel contrastare qualsiasi limitazione. Come se impedire alle migliaia di assordanti motociclette di ronzare intorno ai meravigliosi atolli dolomitici fosse un crimine. Qui non si tratta di limitare, si tratta di immaginare un futuro. Le Dolomiti non sono un circo, tanto meno un motodromo. Ci vuole tanto a ipotizzare altre forme di turismo meno sfacciatamente consumistiche? Fra cinquant’anni cosa sarà degli abitanti nelle nostre amate cime?
michil costa, La Repubblica, 03 agosto 2018