Ho avuto la fortuna di nascere sulle Dolomiti, patrimonio dell’umanità. Ma quale umanità? Quella devota al consumo sfrenato, allo strapotere dei motori? (…) A volte è frustrante: siamo in pochi a chiedere una regolamentazione del traffico, una gestione più oculata delle nostre risorse che non sono altro che frutta di madre natura. Se non capiremo che le Dolomiti non sono un circo e le strade che le attraversano dei motodromi, ci faremo del male. Ce lo stiamo già facendo, checché ne dicano la maggior parte dei miei colleghi e soprattutto l’associazione provinciale albergatori, che punta solo a un maggior numero di pernottamenti. È una questione legata all’immaginazione e alla creatività: immaginare un futuro prendendo in considerazione idee creative.

La Stampa, 19 agosto 2018