Gentile
assessore Alfreider, come lei ben sa, siamo esseri umani e in quanto tali
abbiamo la facoltà di decidere, di crearci la nostra strada. Siamo pellegrini:
non esiste una strada prescritta, la strada nasce mentre si cammina. Siamo noi
che dobbiamo crearla, accettarla e affrontarla con Mut e Demut.

Sono convinto che lei stia cercando giuste idee per trovare una soluzione all’annoso problema del traffico sui passi dolomitici. Come diceva Erodoto però: “una buona intenzione non è ancora una buona azione”. E allora perché non prendere quanto è nella nostra dynamis, nella messa in atto della potenzialità, esercitare le nostre facoltà razionali, elevare i nostri pensieri e decidere di fare qualcosa? La felicità è anche nell’attività, nella praxis, ce lo insegna Aristotele. “Non è mica facile”, mi dirà lei adesso. E cosa dovrebbe dire Ingrid Felipe che ha deciso di porre un freno al traffico nei paesini austriaci non facendo più passare le auto? Ne ha sentite di tutte e da tutti, ma è stata irremovibile. Dirà “ma queste cose devono essere coordinate”. Dico io: sia un po’ meno liquido e popolare e sia da guida. Decida! Coordinazione significa: stallo. Nulla succede. Vada contro gli operatori sui passi, contro gli albergatori, troverà appoggio nel suo partito e anche l’opposizione le sarà riconoscente. Prenda la responsabilità delle sue azioni. L’accordo in perfetta intesa con i colleghi leghisti non accadrà mai, mi creda. Ma forse questo lo sa. Il suo partito non si è mica alleato con loro per avere la vita più facile. Potrebbe pensare: “non decidere è pur sempre meglio che farsi delle inimicizie”, dipende dalle priorità. Allearsi per lasciare tutto così com’è? O decidere per migliorare ciò che sarà?

Intanto le Dolomiti piangono e le migliaia di ciclisti che abbiamo in valle soffrono. Perché si continua a considerare il ciclista un turista di serie B rispetto al motociclista rombante e all’automobilista arrogante? Un po’ di conti li avete mai fatti? Le consiglio di farli, vedrà che risultati saltano fuori! E poi li comunichi, saranno motivazione e rassicureranno chi teme il cambiamento.

Vicino, anzi
sopra di lei c’è un Presidente che a Cortina in occasione dei festeggiamenti
(?) dei dieci anni Unesco, dopo essere stato quasi investito da una macchina da
corsa sul passo Valparola, ha usato parole chiare: i passi devono essere
temporaneamente chiusi. Prenda esempio.

Caro Daniel, lei ha l’unica e irripetibile occasione di passare alla storia come colui che ha avuto il coraggio di decidere per il bene comune. Non bisogna continuare solo a cercare, mettendosi in una posizione di perenne attesa, dimostrando da un lato di cercare di fare qualcosa e dall’altro di convivere con i tempi lunghi della politica immobile. La maggior parte dei politici sono dei perfetti equilibristi, lei lo sa bene. La vita, però, è fatta di tante cose da trovare. Ed è quando si trova qualcosa, e ci si è adoperati con tutte le forze per trovarla, che si raggiungono risultati che possono essere stupefacenti! Vedrà, se oserà prendere la decisione giusta alla fine albergatori e gestori di rifugio le saranno riconoscenti. Si trova davanti a un bivio e non c’è tempo da perdere: la strada va presa. Non esiti, non indugi, non tentenni, non abbia paura: è in ballo il bene delle Dolomiti, faccia la scelta giusta. 

Michil Costa
Alto Adige, 05/07/2019