In questi giorni non è facile seguire il volo dell’aquila. Perché anche lei se ne sta rintanata a spargere lacrime. Lacrime per le centinaia di larici e abeti secolari abbattuti a Fiames ai piedi del Col Druscè.

Insieme all’aquila solitaria dichiaro il Ministro delle infrastrutture Salvini uccisore di alberi. Insieme all’aquila solitaria dichiaro il Governatore del Veneto Luca Zaia uccisore di alberi. Insieme all’aquila solitaria dichiaro il Presidente del Coni Giovanni Malagò uccisore di alberi. Insieme all’aquila solitaria dichiaro uccisore di alberi Luca Ghedina proprietario della Lgb, autorizzato in questa inutile mattanza.

Lo sanno tutti, ma vale la pena ripeterlo: l’inutile pista da bob costerà con gli edifici accessori 124 milioni di euro e il Comune di Cortina dovrà spendere ogni anno 1,4 milioni di euro per gestirla. Il sindaco, che dichiara che non ci dorme la notte, ha detto e ribadito che quei soldi non ci sono.

Mario Brunello, violoncellista di fama mondiale, ha suonato, mentre le motoseghe erano in azione, il Requiem per la foresta abbattuta. Solo tra le macerie di tronchi. Solo contro l’idiozia di chi non ha voluto ascoltare ragioni. Ha suonato per dare un’ultima voce a chi quella voce non ha più: gli alberi. Ed è risaputo, senza alberi non c’è vita.

Ed è così, dopo la tempesta Vaia, ecco quella di Zaia. Sentire il rumore del larice che si spezza fa male al cuore. Il tutto per una pista da bob dedicata a una ventina di atleti e appassionati. Un flop annunciato, come già lo fu per la Pedemontana Veneta, e come sarà per il ponte sullo stretto.

Abbiamo una classe politica infantile, che a suon di capricci accompagnati da protervia e presunzione, continua a distruggere piuttosto che a costruire. E se Zaia tira in ballo la quantità di ettari boschivi che eccedono in Italia ogni anno, fa solo demagogia. Perché i boschi di neoformazione sono frutto solo dell’abbandono di chi un tempo li gestiva, contadini, boscaioli e pastori.

Dati alla mano, lo studio Ispra 2020 parla di una crescita boschiva dello 0,3% annuo incentrata in territorio appenninico, spesso a quote basse e in prevalenza nel sud Italia. E si tratta di specie invasive a rapida crescita come ailanto e robinia. Altroché larici e abeti secolari. È anche vero che
in Südtirol Alto Adige il bosco si prende prati non più coltivati. Ma quello che io vedo è il disprezzo della politica regionale e nazionale verso le regole più elementari del buon senso.

Qui da noi in Provincia tutti felici e contenti, tra tagli di nastri e vicendevoli complimenti, di queste lucrose Olimpiadi incluso il rumore delle motoseghe, dato che il silenzio, la pace, il rispetto reciproco non fanno girare l’economia. Quel diavolo buono di Vonnegut, in uno dei suoi discorsi ai neo-laureandi in giro per le università americane racconta dell’importanza di educarci per bene allo scetticismo.

Perché essere scettici significa porsi quelle domande a cui i potenti della terra non hanno voglia di rispondere. E a proposito di studenti, come mai a chi guida il trattore occupando la strada non si fa nemmeno una multa, mentre allo studente che protesta lo si prende a manganellate? La polizia di Sato esercita a suo modo lo Stato di diritto.

Infine, una nota a margine che riguarda la negazionista Anna Scarafoni, che ha perso l’ennesima occasione per rimanere in silenzio, scagliandosi con chi fa notare – e come si permettono costoro – che la composizione della giunta in Regione è tutta al maschile. E lo fa con la solita retorica
destrorsa che tira in ballo questioni che non c’entrano nulla. Come fa il Governo, che di fronte ai problemi attuali dà la colpa sempre e comunque ai governi precedenti.

Ma se la politica non vuole le donne una ragione ci sarà. E se preferisce tagliare alberi, senza capire che non sono più i tempi per costruire impianti inutili e cementificare ovunque, una ragione ci sarà ed è sempre quella: creare profitto per pochi a danni di molti, della nostra comunità, dell’intero Paese.

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