”Forse qui, davanti a tanta bellezza della natura si è più sensibili a certe tematiche – riflette – Per me si può dire che tutto è cominciato 25 anni fa, quando vivevo a Londra e ho capito che i punk non conoscevano le soluzioni del mondo”, scherza. Dietro, in realtà, c’è ”un lungo percorso legato alla filosofia buddista e l’incontro con il Dalai Lama”. E la convinzione che ”il profitto non può essere l’unico scopo”. (…)
Già perché al centro a La perla non solo gli ospiti, ma anche i collaboratori. ”Un buon imprenditore al proprio fianco sceglie chi è più bravo di lui – prosegue – Io e miei fratelli siamo stipendiati, non abbiamo diritto ai dividendi. E tutte le decisioni, anche gli investimenti, si prendono insieme a chi lavora con noi”. Per gli ospiti l’esperienza inizia sin dall’arrivo. Niente ”mi dia i documenti”, come se si fosse fermati dalla Stradale.
Piuttosto ”un sorriso, perché da quel momento in poi l’ospite ci darà tantissimo: il suo sapere, la possibilità di prenderlo per mano e il suo tempo più importante dell’anno, le vacanze.
Continua a leggere su Ansa.it: Al La Perla, in Badia, comfort sposa economia del bene comune
di Daniela Gammusso