Pensieri si compongono. Azioni si allineano. Forze esterne si dispongono. Ed ecco che in quel reciproco rispetto di energie contrastanti si fa vedere monsieur Ecuiliber. Però anche lui non è stabile. E allora se il pensiero, l’azione, gli agenti esterni non sono in ordine, o se qualcosa si mette fuori ritmo, o si rafforza a discapito degli altri, prende il sopravvento o forse si indebolisce, ecco che è necessaria una rivalutazione, un bilanciamento. E se vogliamo vedere e non solo guardare, e se vogliamo prendere sottobraccio madama Bellezza, siamo costretti a farlo nella vita. Se non lo facciamo potremmo avere delle serie difficoltà.
Mi piacerebbe riuscire ad avere più consapevolezza dell’equilibrio che è vivo in noi, tutti quanti un po’ uomo, un po’ donna, belli da una parte, forse un po’ meno dall’altra, un po’ chiari, un po’ scuri, un po’ felici e tristi qua e là. La consapevolezza che equilibrio è accogliere la diversità, accogliere la debolezza, accogliere lo straniero, l’equilibrio quale solidarietà, quale condizione indispensabile per la persistenza dell’io e del tu, del noi e del voi. Ci vuole solidarietà anche verso se stessi, accettare le proprie debolezze, premiare i piccoli grandi successi, perdonarsi la gamba che non gira godendosi il panorama mozzafiato che mi premia in cima. Riequilibrare dentro per fare meglio fuori.
Equilibrio, unico compromesso possibile per guardare avanti e non restare bloccati, sopraffatti da tante, troppe forze che su di noi agiscono rendendoci immobili. L’equilibrio, nostra forza motrice. D’altronde ce lo diceva Seneca che il primo segno di un animo equilibrato è la capacità di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi.
Maratona Magazine 2018, Michil Costa