Signor Costa, buon giorno le scrivo questa mail per congratularmi per l’ottima partecipazione alla diretta TV della vostra bella manifestazione per la verità io l’ho seguita solo un oretta dalle 8.00 alle 9.00 e comunque in casa nostra siamo rimasti molto impressionati dal suo modo di comunicare il turismo in maniera così professionale, positiva e attiva ! Inoltre anche se la manifestazione si svolge in Badia non ha mancato riferimenti continui alle altre vallate compresa la nostra.
Sono d’accordo con lei per tutte le cose che ha detto sul fresco riconoscimento delle Dolomiti da parte dell’ Unesco di patrimonio dell’umanità, e mi piace anche al sua posizione sull’energia ecc. ecc.
Ma veniamo al dunque, lei che adesso inizia ad avere una certa ascendenza sulla comunità ladina intorno al Sella , non sarebbe ora di spingere per aver una giornata settimanale libera dal traffico motoristico nel periodo estivo, nonostante alcune persone abbastanza particolari che hanno interessi diretti sui passi qui in Fassa ci sono tantissimi che sarebbero favorevoli ad una parziale blocco del traffico sui passi dolomitici a favore di un turismo etico e slow.
La chicca poi lo sentita questa mattina alla radio sentendo che avete retrocesso un concorrente maleducato per non avere rispettato la regola di gettare le confezioni delle bevande energetiche negli appositi contenitori !!
Bravi bravi bravi e continuate così !! !!
Enzo L.
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Bun dé Enzo,
grazie delle Sue righe.
La richiesta di chiudere il passo Gardena per una settimana è stata accolta venerdì scorso ma poi revocata, con mio grande dispiacere.
Enzo, tante persone spesso temono i cambiamenti. Hanno paura di saltare nel vuoto, di perdere quello che possiedono. (??)
Dobbiamo essere realisti: non riusciremo a sensibilizzare –per il momento- gli abitanti delle valli ladine. La mia proposta è quella di sederci intorno a un tavolo. Il 7 luglio del 2029. già, ci vorranno vent’anni. L’ignoranza è una brutta bestia, se questa poi è abbinata al potere può essere deleteria.
È demoralizzante non riuscire a penetrare con abbastanza forza con i nostri –a volte nobili- pensieri, non dico nei cuori, ma nemmeno nelle teste delle persone.
Non possiamo demordere, perché se una consapevolezza della responsabilità esiste, questa dev’essere anche comunicata. È un dovere etico, un obbligo morale.
saluti cari
michil costa