È facile capire se una risposta è sbagliata;
ciò che non è facile è sapere quando è sbagliata la domanda. A me è accaduto qualche giorno fa di partecipare a un dibattito sull’importanza dei prodotti biologici.
La domanda era: “quale posto possono avere i prodotti biologici nella gastronomia?”.
Ho esordito ringraziando dell’invito, ribadendo però che la domanda era errata. “Non ‘possono’, ma ‘debbono’ è il verbo giusto”.
Se non alzeremo finalmente il piede dall’acceleratore non ci servirà nemmeno l’esser stati –forse- sulla luna quarant’anni fa.
I nostri genitori erano la grande generazione. Per noi hanno costruito un mondo di benessere e di libertà. Noi siamo le cavallette. Mangiamo, anzi divoriamo e continueremo a divorare fino a quando più nulla resterà. I nostri figli dovranno essere la re-generazione. Dovranno rigenerare il perduto. Una volta era la libertà ora non può che essere la simbiosi totale tra uomo e natura il traguardo da raggiungere. L’agire nel pieno rispetto del tutto.
Biologico è sempre ancora qualcosa di nuovo, qualcosa di “diverso”. Eppure noi i cambiamenti in fondo non li vogliamo. E perché li temiamo? Perché la conoscenza di ciò cui andiamo incontro è ignota. Per non temere dobbiamo capire. Capire che biologico non è trendy; è una filosofia, è uno stile di vita. Biologico è rispetto per la vita, per tutte le vite.
Vanno condannati coloro che sbandierano “verde” perché è di moda.
Il problema principale è l’approvvigionamento della merce. Ci vogliono degli chef di cucina, Alex Egger e Arturo Spicocchi, che siano flessibili e condividano la filosofia della Casa. Noi siamo stati fortunati. Dopo qualche difficoltà iniziale (le forniture sono ancora difficoltose e i costi delle materie prime sono più elevati) ce l’abbiamo fatta a coinvolgere tutti i nostri ragazzi.
Non vogliamo darci delle arie. Vogliamo però comunicarlo a voi, nostri ospiti, in modo deciso e chiaro.
Quali sono i principi che ci ispirano? La nostra piramide è così composta: i prodotti bb -badioti e biologici- saranno in pole-position, a seguire il biologico dalla regione. Quando non riusciamo a trovarli passiamo ai prodotti senza certificazione della zona. Segue il bio italiano, il biologico europeo e in ultima istanza i prodotti “comuni” d’ Europa.
Sicuramente non anteporremo le mele biologiche cinesi alle mele “normali” sudtirolesi.
Sappiamo benissimo che ci vorrà del tempo per fare funzionare il tutto. Sarà uno sforzo grande, ma noi vogliamo che così sia, e così sarà!
Quello che davvero conta è avere la consapevolezza della responsabilità verso noi stessi, verso gli altri e verso Madre Natura.
Vogliamo essere autentici. Vogliamo mostrare e dimostrare a noi stessi e ai nostri ospiti che siamo veri, genuini. Che la nostra cucina è come le Dolomiti. Vere. Forti. Non messe lì per piacere. Sono lì a dimostrare la Bellezza. Sì, assoluta è la bellezza doloMitica. La Bellezza è laddove l’occhio trova la sua pace. E allora lo stesso vale per il palato. È bellezza mangiare le patate del contadino Sepl di Longiarù. Perché il gusto in quella patata ritroverà il vero, l’autentico. Il sapore unico inconfondibile di una vera patata ladina. Cresciuta con amore e rispetto.
Vorrei qui rifarmi al Mahatma Gandhi che parlava di Satyagraha. La forza della verità e dell’amore. La verità è libertà. Per la libertà e l’amore si possono anche fare degli sforzi. Biologico non può essere una strada, biologico è la strada. Una strada sincera. Lo dobbiamo ai nostri figli e al nostro pianeta.
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Il 18 luglio c’è stata la festa in beneficienza della Costa family foundation.
Un successone! Abbiamo raccolto 23.150,00 euri; tra poco inizieremo con la costruzione dell’università nel Bengalore. Nel nostro ultimo viaggio nel Ladakh quest’anno, abbiamo constatato che i nostri progetti sono stati portati a termine. A voi sostenitori va il nostro grande grazie.
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Il 19 settembre, ci sarà una novità: “Tutto tace. Tranne il silenzio”; ci stupirà la serata, che sarà intervallata da momenti di silenzioso fragore. La liberazione, se liberazione sarà, terminerà dopo il pic-nic meditativo, domenica 20 settembre al suono del gong. “Conoscere l’aspetto silenzioso di te stesso e degli altri ti porterà ad una metamorfosi: la muta informazione diventerà un valore; forse. Noi ci crediamo. Tu?”
Con affetto
michil e noi tutti