Grazie alla splendida recensione scritta dal professor Salvatore Settis e pubblicata sull’inserto “Domenica” de “Il Sole 24 Ore”, ho scoperto un libro di Elena Granata e Paolo Pileri (Amor loci. Suolo, ambiente, cultura civile, ed. Raffaello Cortina, Milano, pagg. 260, euro 21,50) assolutamente imperdibile per chi, come noi, ha a cuore i temi della salvaguardia del suolo. I due studiosi puntano il dito contro la legislazione che, negli anni, ha suddiviso il nostro Paese in suolo, ambiente, paesaggio e territorio, distribuendo disordinatamente le competenze tra diversi ministeri (Beni Culturali, Ambiente e Agricoltura) e ancora Regioni e Comuni, generando più frammentazioni e separazioni che non valorizzazione delle identità e rafforzamento delle responsabilità. Per non parlare della riforma urbanistica proposta nel 1962 da Sullo, bocciata perché anteponeva il pubblico interesse agli appetiti dei privati. Così è stata spianata la strada agli speculatori. Ed è così che tra il 1990 ed il 2010 abbiamo perso oltre due milioni di ettari di paesaggio agrario, mentre le aziende agricole si sono dimezzate. Gli autori propongono oggi una nuova idea di amor loci, amore per i luoghi, con un manifesto che ci invita a pensare ecologicamente e ad agire politicamente, considerandoci parte della natura, titolari di quella che Morin chiama “cittadinanza terrestre”, riscattando la cultura civile dall’ossequio nei confronti di un pensiero economicista e scientista che liquida i temi ambientali come marginali.
michil costa