Perché ci candidiamo?
Ebbene sì, noi, due ladini doc, Herbert Prinoth e il sottoscritto, ci candidiamo alle prossime elezioni provinciali il 26 di ottobre.
Il perché? È semplice. Vogliamo una ladinità più aperta e meno in gabbia, con più ore di ladino a scuola e contributi non discrezionali alle Unioni culturali, alla Union Generela di Ladins e alla Usc di Ladins.
Vogliamo più rispetto per noi, per gli altri, per la nostra natura. Siamo stufi di vedere quotidianamente la progressiva deturpazione dell’Alpe di Siusi. Siamo stufi dell’inquinamento acustico delle migliaia di moto che transitano sui valichi alpini. Anzi, è un eufemismo chiamarlo transito. I passi dolomitici sono oramai il tracciato ideale per una gara motociclistica.
Vogliamo un’economia che non parli solo di crescita immediata ma di profitto per tutti a lungo termine. Siamo stufi di una legge urbanistica che ha mille scappatoie e che avvantaggia singole persone, a danno, ovviamente, della collettività.
Auspichiamo una convivenza pacifica, in questa terra baciata da Dio. Vi sembra normale che ci siano le scuole italiane per i bambini italiani e quelle tedesche solo per i bambini tedeschi? A noi tanto normale non sembra; più che altro ci sembra anacronistico.
Insomma, vogliamo una politica più Rock –spazio ai giovani- e meno ammuffita. Vogliamo un mondo che suoni meglio e puzzi di meno.
Wieso kandidieren wir?
Ja, genau! Zwei Ladiner mit Gütesiegel, Herbert Prinoth und der Unterzeichnete, kandidieren bei den nächsten Landtagswahlen am 26. Oktober.
Warum? Die Erklärung ist einfach. Wir wollen ein offenes Ladinien und kein eingeschlossenes, ein Ladinien mit mehr Ladinischstunden in der Schule und ordentliche Beiträge für die kulturellen Vereinigungen, die Union Generela di Ladins und die Usc di Ladins.
Wir wollen mehr Respekt für uns selbst, für die anderen, für unsere Natur. Wir haben es satt, Tag für Tag der zunehmenden Verschandelung der Seiser Alm zuzusehen. Wir können den akustischen Smog, den täglich tausende Motorräder auf den Alpenpässen erzeugen, nicht mehr ertragen. Diesen Zustand Verkehr zu nennen, ist ein Euphemismus. Die Dolomitenpässe sind mittlerweilen zu DEN perfekte Rennstrecken für Motorradrennen geworden.
Wir wollen eine Wirtschaft, die nicht nur von schnellem Wachstum träumt, sondern einen langfristigen Profit für alle bringt. Wir haben ein Urbanistikgesetz, das tausend Auswege kennt und einzelne Personen bevorzugt – natürlich zum Schaden des Kollektivs.
Wir hoffen auf ein friedliches Zusammenleben in dieser von Gott gesegneten Welt. Kommt es Ihnen vielleicht normal vor, dass es italienische Schulen für italienische Kinder und deutsche Schulen nur für deutsche Kinder gibt? Uns erscheint das nicht normal, sondern anachronistisch.
Kurz und gut: Wir wollen eine Politik, die mehr rockt – mit viel Raum für die Jugend – und weniger schimmelt.